La città, distrutta e ricostruita varie volte dopo le eruzioni dell’Etna, si fa forte nel suo stemma dell’effigie dell’araba fenice: come l’animale mitologico che dalle sue ceneri riesce a risorgere, così anche Belpasso è risorta con tenacia dalle proprie rovine.
Culla di una ricca tradizione gastronomica che unisce sapientemente influenze greche, romane, arabe, francesi e spagnole, la terra di Belpasso conferisce ai suoi frutti tutta la forza dell’Etna e un impareggiabile sapore.
Caratteristiche della città di Belpasso sono le paste con legumi, finocchietto selvatico, broccoli, cavolfiore, asparagi.
Tra i secondi piatti, tipica è la carne di vitello “agrassata” con cipolla, pomodoro e prezzemolo; il falsomagro (una grossa braciola ripiena di carne trita, uova, formaggio, cipolla e aromi tipici); l’agnello al forno, il coniglio in agrodolce, le sarde a beccafico e i “masculini” (alici) marinati. Squisiti i dolci: biscotti di mandorla profumati alla vaniglia, torroncini morbidi, gelati alla frutta, granite. Vere delizie, inoltre, le specialità delle feste natalizie e pasquali: le “raviole” fritte ripiene di ricotta, le cassatele, le mostarde di fichi d’India, i “mustazzoli” ripieni e “ù ciciliu”.